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Search Plus Your World: rivoluzione per il SEO?

A inizio gennaio Google ha lanciato Search Plus Your World, versione social del motore di ricerca, sul mercato americano.

Non è stata una mossa da poco, ed è tempo di chiedersi come possa aver influenzato i risultati di ricerca e il traffico che da essi proviene. Si tratta di una riflessione utile in ottica futura, dal momento che prima o poi la ricerca “plus” sarà estesa all’Italia. E non vorremo mica farci trovare impreparati?

C’è da dire che quanti possiedano un account su Google Plus con un discreto numero di contatti avranno già notato mutamenti tra i risultati su Google. Infatti, abbiamo visto spuntare qua e là contenuti connessi a chi si trova nelle nostre cerchie. Per certi versi, dunque, una tipologia di ricerca più social esiste già da tempo anche in Italia.

Search Plus Your World (che alcuni hanno malignamente ribattezzato con l’acronimo SPY World) non fa altro che mettere il turbo in questa direzione, introducendo caratteri più netti rispetto alla ricerca tradizionale. Scegliendo i “Personal Results” (per ora solo su Google.com), la pagina si popola di contenuti (immagini comprese) che i nostri contatti su G+ hanno commentato, condiviso, segnato con “+1”. La parte in alto a destra della pagina, dove solitamente troviamo annunci Ads, in Search Plus presenta un box contenente profili e pagine molto popolari su Google Plus.

Questa nuova dimensione dischiusa da Google lascia intravedere interessanti spazi di conquista, forse ancora in gran parte inesplorati. Banalmente, ma non troppo, dare una bella spinta alla propria attività su G+ sarà una scelta quasi obbligata. Il numero di iscritti al social network di Big G cresce di giorno in giorno, complice il fatto che ora aprire una casella Gmail implica possedere un profilo su Google Plus.

Anche i nessi sul piano della visibilità non sono difficili da immaginare:

  • Avere molti contatti nelle proprie cerchie significherà poter comparire, potenzialmente, tra i risultati di ricerca di molte persone;
  • Essere dinamici, con l’inserimento e la condivisione di contenuti, commenti e “+1”, moltiplicherà le possibilità di trovare spazio tra i risultati di ricerca dei contatti che abbiamo;
  • Essere molto popolari, in termini assoluti, consentirà di apparire in bella mostra all’interno del box con le pagine e i profili più autorevoli, che si rende visibile anche a chi non è presente nelle nostre cerchie.
  • Almeno in prima istanza, una solida presenza su G+ sarà una valida strada per essere in primo piano anche per parole chiave molto competitive, per le quali sarebbe difficile emergere tra i risultati organici tradizionali.

Di certo, quindi, mi associo a quanti hanno raccomandato di darsi da fare al più presto su Google Plus per trovarsi in vantaggio nel momento in cui la ricerca social arriverà in Italia. Ma dopo aver considerato i risvolti che essa porterà con sé, c’è da chiedersi quale sia la soluzione per sfruttarla al meglio. Impostare e completare accuratamente il profilo o la pagina aziendale è sicuramente d’obbligo, senza tralasciare tutte le informazioni legate al proprio business.

Questo però, si capisce, non potrà bastare. La via per il successo è ben altra, e passa attraverso la content curation. Non vedo altra soluzione che trascorrere le nostre belle ore su G+ a condividere contenuti realizzati in proprio e da altri, a commentare e segnare con +1 ciò che riterremo interessante. Soltanto questo potrà fare da volano alla nostra popolarità, e farci guadagnare terreno nella social search di chi ci segue e anche di chi non lo fa.

Se una presenza costante e attiva è sempre stata nell’essenza dei social media, con l’arrivo di Search Plus Your World sarà ancora più importante per rendere visibile una realtà tra i risultati di ricerca di Google.

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