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Google Update "Pigeon": questa volta è un piccione

Anche quest’anno gli amici di Google hanno pensato di rilasciare un aggiornamento dell’algoritmo a ridosso delle vacanze estive.

Pigeon: un algoritmo dedicato a local e mobile

Si chiama “Pigeon” ed è dedicato ai risultati di ricerca local. A quanto si dice la modifica, per ora in test solo negli Stati Uniti, dovrebbe restringere ancor di più il raggio di azione delle ricerche local, favorendo soprattutto gli utenti mobile e quindi le ricerche legate al “qui ed ora”. Una descrizione dettagliata di come sembra essere cambiato l’algoritmo la trovate qui.

E in Italia quando arriverà il piccione viaggiatore i risultati di ricerca come cambieranno? Ai posteri l’ardua sentenza, per ora mi limito a fare alcune osservazioni a riguardo.

La prima è che le campagne di advertising geolocalizzate avranno un peso sempre maggiore, in particolar modo in quei casi in cui un’azienda vuole ottenere visibilità per località limitrofe alla propria.
Magari oggi viene naturale ottenere visibilità organica per un’area geografica vicina a quella in cui si trova la sede della propria azienda, ma un domani sembra che questo sarà sempre meno scontato. Ergo le aziende strettamente legate al territorio dovranno valutare degli investimenti in campagne pay-per-click per sfruttare a pieno le opportunità di visibilità su Google.

La seconda osservazione, anzi la chiamerei più “desiderio” è che Google Pigeon migliori tutte quelle SERP local famose per presentare tra i primi risultati di ricerca siti web che adottano ancora delle pratiche di posizionamento obsolete, spesso penalizzanti. Si tratta di SERP poco utili all’utente stesso (e fanno venire rabbia ai white hat SEO ;) ). In alcuni casi, le ricerche geolocalizzate sembrano davvero un limbo dove il tempo si è fermato e alcune regole ferree della SEO 2014 non trovano applicazione.

Vediamo da vicino qualche esempio:

  1. Nome a dominio con parole chiave: i famosi domini contenenti le parole chiave più importanti per la propria attività, che adesso non sono più determinanti per il posizionamento (es.: estetistanapoli.it). Ora se ne vedono sempre meno, perché per fortuna se un dominio è di per sé autorevole in un settore, poco importa qual è il suo nome.
  2. Pagine declinate per località: le famose pagine che nel testo variano solo per la località di riferimento. Un tempo erano utili per la geolocalizzazione, ma oggi spesso servono solo a incrementare la percentuale di duplicazione dei contenuti nel sito.
  3. Network di siti: tanti siti, con contenuti magari identici, che alla fine illustrano i servizi di un’unica azienda/persona. Qui c’è anche la combinazione con il nome a dominio, dove i vari domini vengono declinati con parola chiave + località (es.: fioristamilano.it; avvocatobologna.it…) e link reciproci tra di loro.

Mi fermo qui, poi chi più ne ha più ne metta.
E voi che ne pensate delle conseguenze di Pigeon sul vostro business?

Intanto pensateci, io aspetto le risposte dopo le vacanze. ;)

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